29 dicembre 2008 - 5 gennaio 2009: Viaggio a Colonia
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Lunedì 29

Il nostro viaggio inizia già col piede giusto: dovendo Thais ed io partire da Milano Centrale con il treno notturno della "City Night Line" (compagnia delle ferrovie tedesche) diretto ad Amsterdam e in partenza alle 21.10, e non riuscendo ad arrivare in stazione con un treno da Voghera dopo le 20, decidiamo di trovarci prima e di cenare con l'happy hour del Birrificio Lambrate. Beviamo Montestella, Ligiera, Ghisa e Domm, trovandole come sempre in gran forma. Uno dei principali pregi del Lambrate è, a mio avviso, il riuscire a produrre numerose birre "non strane" (o comunque non più di tanto), molto pulite e bevibili, ma sempre ben fatte e di ottimo livello. Il tempo al Lambrate come sempre vola, e per poco non perdiamo il treno che ci avrebbe riportato in tempo a Centrale. Arriviamo comunque con più di mezz'ora di anticipo, così che ci possiamo accomodare nella nostra cabina a due letti (costava appena 10 euro in più rispetto alle cuccette da 4) prima ancora della partenza del treno. Trattandosi di materiale tedesco è tutto molto bello, ordinato e pulito.


Martedì 30

La navata centrale del DomArriviamo in orario alla stazione centrale (Hauptbahnhof) di Colonia alle nove meno un quarto, dopo aver fatto colazione a bordo del treno (portataci in cabina e compresa nel prezzo). Non prendete però caffè in Germania (ma questa è una regola che vale in ogni paese che non sia l'Italia!). La stazione è DAVVERO centrale, in quanto si trova nella stessa piazza del Dom: l'impatto quindi con la città è estremamente scenografico. Il nostro albergo (Hotel Glockengasse, nell'omonima strada) non è distante e riusciamo ad arrivarci a piedi senza problemi; la camera ci viene lasciata dopo una breve attesa. La prima tappa "turistica" è rappresentata dal già citato Dom. Rimasto solo minimamente danneggiato dai bombardamenti alleati (a differenza del resto della città, completamente rasa al suolo) è uno tra i massimi capolavori al mondo di architettura gotica e, con le sue due torri alte ben 175 m, il simbolo della città. Nonostante la sua costruzione abbia impiegato 7 secoli, lo stile originario non è mai stato alterato ed è quasi impossibile distinguere le parti costruite nel 14° secolo da quelle successive. Esso fu edificato su ordine del Barbarossa per dare una degna dimora alle spoglie dei Re Magi (!) trafugate da Milano (dalla Basilica di Sant'Eustorgio vicino a P.ta Ticinese).Vista dalla torre del Dom: Alter Markt, Gross St. Martin, Deutzerbrücke e Severinsbrücke Spendo tutte queste parole perchè a causa della sua maestosità il Dom è praticamente infotografabile nella sua totalità dal piano strada, e ci si deve accontentare di una foto fatta all'interno (il quale è molto affollato). E' possibile anche salire i 509 gradini della torre sud per ammirare la St. Peters Glocke (la più grande campana al mondo in grado di compiere un intero giro) e lo spettacolare panorama dalla sommità.

Dopo aver visitato il duomo, siccome eravamo a Colonia da tre ore e non avevamo ancora bevuto una Kölsch, andiamo a pranzo da Früh. Il locale di mescita è in una piazzetta appena dietro al Dom, mentre la produzione è stata da tempo spostata in periferia (ma sempre all'interno del territorio di Colonia, per non contravvenire alla regolamentazione della Kölsch Konvention). La scelta di iniziare la nostra esperienza con la Kölsch (birra chiara e leggera, filtrata ma leggermente velata, un po' amarognola e ad alta fermentazione) e con i tradizionali locali di Colonia con Früh si rivela azzeccata. Il locale, sebbene molto frequentato, anche da turisti, e davvero molto grosso, è tra i più belli incontrati nel viaggio e tra i più aderenti alla tradizione. I camerieri, detti Köbes (dal momento che in passato il ruolo era ricoperto sovente da pellegrini di passaggio diretti a Santiago, da qui Jakobus -> Köbes) indossano il tradizionale completo blu,L'interno di Früh e scherzano coi clienti in modo talvolta anche un po' piccante (noi siamo stati scambiati per spagnoli, come avviene sempre a noi poveri italiani all'estero...): memorabile la "sceneggiata" fatta ad una signora rea di aver chiesto, nel tempio delle Kölsch, una Pils! Il cibo è quello tradizionale dei locali di Colonia: dall'Halven Hahn (fetta di formaggio gouda con panino di segale e burro), a wurstel (alla griglia o bolliti), sanguinaccio (Kölsche Kaviar), e piatti più elaborati, con spesso presenti patate (in ogni loro declinazione), cipolle, uova, insalata e burro. Tutto molto buono, ma non propriamente dietetico! I prezzi dei piatti vanno in proporzione alla dose, dai 4 euro circa di un Halven Hahn fino ai 20 euro di piattoni di carne, diciamo che generalmente un piatto da 9-10 euro rappresenta, per i nostri standard, un abbondante pasto. La Kölsch di Früh, servita nel tradizionale bicchiere cilindrico da 0.2 L (Kölsche Stange), rappresenta a mio avviso un buon compromesso tra un prodotto decisamente commerciale e turistico e una discreta interpretazione dello stile: amarognola, fresca e molto beverina.

Finito il pranzo da Früh, ci incamminiamo in direzione dell'Alter Markt, piazza principale del centro storico sulla quale convergono molti dei locali "ufficiali" delle varie birrerie. Arrivando dal Duomo, il primo che si incontra è Sion, la cui Kölsch è prodotta dalle "Kölner Verbund Brauereien" (Birrerie unite di Colonia), di proprietà del gruppo Brau Und Brunnen. A causa del costo degli immobili nell'area urbana, molti produttori han deciso di vendere e riunire la produzione, mantenendo comunque ognuno le proprie etichette. Anche questo locale è molto grosso, con due grandi sale ristorante; noi ci accomodiamo al bar per un rapido assaggio: la Sion Kölsch è onesta e nello stile, tuttavia un po' dimessa a mio avviso. Il locale in ogni caso è molto tradizionale (Köbes col completo azzurro, Kölsch a caduta dalle botti, ecc.) e anche in questo caso molto popolato da turisti (tra cui una comitiva di signori italiani). Nel frattempo si aggiunge un fuori programma: passiamo in un vicino bar ad assaggiare la Gilden Kölsch. Gilden è un altro dei "Birrai Riuniti", il locale più tradizionale e noto che la serve è l'Alter Markt Treff nella già citata piazza, che tuttavia era chiuso per orario. La birra, servita alla spina e non dalla botte come tradizionalmente dovrebbe essere, è molto secca e amara, non interessantissima. L'interno di PetersContinuamo il nostro rapido "pub-crawl" tornando nell'Alter Markt e andando alla Peters Brauhaus. La grande birreria è divisa in varie sale, tra le quali una con un famoso soffitto a verata che proietta la luce come un caleidoscopio. Noi restiamo vicino al banco per un rapido assaggio; la birra è buona, abbastanza tradizionale ma nulla da gridare al miracolo. Torniamo nell'Alter Markt; iniziando ad accusare un po' la fatica di tanti assaggi così concentrati ci dirigiamo verso l'albergo, passando davanti alle due famosissime case di produzione dell'Acqua di Colonia, la "Farina Haus" (dal nome di Giovanni Maria Farina, profumiere italiano che inventò il notissimo profumo) e la casa "4711".

Per cena, prendiamo uno dei comodi ma cari tram-metro (si tratta di una rete tramviaria a tutti gli effetti ma con numerose parti sotterranee come una metropolitana) per raggiungere il quartiere di Ehrenfeld (fermata Leyendeckerestrasse), dove si trova il brew-pub Braustelle, una delle ultime ma interessantissime novità nel panorama birrario di Colonia.
Il locale è piccolo ma carino, con il minuscolo impianto direttamente nella sala (il mercoledì sera cotta in pubblico). Purtroppo all'interno non vige il divieto di fumo, ma per il resto la visita si rivela molto positiva.L'interno di Braustelle La birra più famosa e più consumata, chiamata Helios, è una "specie di Kölsch", specie perchè non è filtrata e non è servita dalla botte, in effetti è diversa dalle altre produzioni cittadine ma è davvero eccezionale, col difetto di bersi da sola... :-) Le altre birre che assaggiamo sono una ottima weiss e una buona winterbock (pare che ogni mese ci sia una birra stagionale diversa), oltre ad una "hibiscusbier" chiamata "Pink Panther", servita in bottiglia da 75 Cl e in bicchieri da Champagne (cosa davvero inusuale in Germania), un po' strana ma non male. Un'altra nota birra prodotta da Braustelle avrebbe dovuto essere la Ehrenfelder Alt, unica Altbier prodotta a Colonia (c'è una fortissima rivalità con Düsseldorf, e tra le rispettive birre) dal momento che il birraio pare essere proprio della capitale del NordRhein; detto questo, purtroppo non era disponibile. Cena da BraustelleTutta questa birra ha bisogno di essere accompagnata da altrettanto cibo: dopo qualche difficoltà nel decifrare la carta in tedesco, ci buttiamo su dei piattoni misti di patate, insalata, cipolle (immancabili), uova, formaggi impanati, e chi più ne ha più ne metta (vedi foto!) I piatti sono molto buoni, saporiti e gustosi, ma per le porzioni alle quali siamo abituati anche un solo piatto è veramente colossale! "Pensavo di dover mangiare tanto per assorbire la birra, invece devo bere tanto per mandare giù il cibo". A pancia piena, ma davvero soddisfatti della visita, riprendiamo il tram-metro (che nei paesi civili, al contrario che in Italia, circola anche di notte) e torniamo al nostro albergo (situato vicino alla Breite Strasse, principale via dello shopping coloniese).


Mercoledì 31

Gaffel HausUsciamo nel gelido mattino germanico, dirigendoci verso il centro; ritorniamo nella Alter Markt puntando verso la sua estremità meridionale. Qui si trova la Gaffel Haus, spaccio in centro della nota birreria; la produzione è da anni spostata fuori città (addirittura in due differenti stabilimenti). Non che ci fosse bisogno di andare proprio al locale "ufficiale": la Gaffel Kölsch si trova ovunque in città, risultando il marchio più diffuso (in seconda battuta, Reissdorf). Restiamo al banco per un breve assaggio: la birra è piuttosto secca e con una nota sulfurea, sicuramente non indimenticabile; inoltre è tristemente servita alla spina e non dai fusti in legno. Continuiamo la nostra passeggiata trasferendoci nel vicino Heumarkt, piazza sulla quale gravitano altri locali inseriti nel piano d'attacco. Nell'estremità meridionale c'è Malzmühle, uno tra i produttori meglio considerati,Thais davanti al ''Im Martinswinkel'' e l'abside del Gross St. Martin ma il cartello sull'entrata ci avvisa che è chiuso per ferie fino al 2; sul lato settentrionale vi è Pfaffen, chiuso; dall'angolo nord-orientale si diparte la pittoresca Salzgasse, nella quale si trovano la Bierhaus en d'r Salzgass, chiusa, e il locale di Sünner, chiuso per preparativi per festa privata di capodanno. Bene! Optiamo quindi per una passeggiata lungo il Reno, che per fortuna ci ripaga della delusione. Andando verso la chiesa romanica di Gross St. Martin, notiamo un locale ("Im Martinswinkel") che serve la Ganser Kölsch (prodotta da Dom). L'audacia del tentativo non è ripagata più di tanto, dal momento che la birra è abbastanza trascurabile, oltre al fatto che è servita in bicchieri da 33 cl. (e non da 20), che facciamo quasi fatica a finire! Ci abbiamo provato.

Dopo la passeggiata torniamo verso l'Alter Markt per il pranzo. L'interno di SionOptiamo quindi per tornare da Sion (avendo già provato il cibo di Früh), dal momento che come già detto la stragrande maggioranza degli altri locali era chiuso. Il cibo servito da Sion è quello della tradizione di Colonia, anche se a mio avviso un po' più dimesso rispetto a quello di Früh (come la birra, insomma).

Nel pomeriggio ci incamminiamo verso la zona meridionale del centro di Colonia, passando dal Neumarkt (con un gigantesco cono gelato rovesciato sul vertice di un edificio...) e puntando verso la zona della chiesa di St. Pantaleon e della Barbarossaplatz. Nei dintorni infatti sono presenti alcuni locali della nostra wishlist: per primo passiamo da Reissdorf, anche se più che altro per dovere di cronaca dal momento che si tratta ampiamente del produttore più grosso e commerciale della città. Manco a dirlo il locale è chiuso per preparare il cenone di capodanno. Passiamo allora davanti al ristorante Töller, consigliato dalla Good Beer Guide e da Laurent Mousson... ma questo è addirittura chiuso per ferie fino al 7 gennaio. Proseguiamo allora verso i brewpub Weissbräu dove stanno preparando per la festa di capodanno, e Hellers, che apre sì alle 18, ma comunque era chiuso. Facendo un lungo giro che passa dalla Rudolfplatz (cuore del quartiere gay) e dalla Friesenplatz passiamo da Päffgen, forse il produttore più celebrato, situato in un locale molto tradizionale in Friesenstrasse. Chiuso. A questo punto sparo l'ultima cartuccia e andiamo, sempre a piedi, da Schreckenskammer ("la camera della tortura") davanti alla chiesa di St. Ursula, passando davanti alla chiesa romanica di St. Gereon dotata di una curiosa cupola a base decagonale. Ovviamente è chiuso (fino al 3). Fantastico... Con le pive nel sacco torniamo in centro e, onde evitare di restare del tutto digiuni, andiamo a cenare da Früh (sempre aperto, dalle 8 del mattino, un'ancora di salvezza!) verso le 19 in modo da evitare eventuali cenoni o comunque folla.

Aspettiamo la mezzanotte lungo il Reno (all'altezza dell'imbarcadero) notando come i Coloniesi, nonostante lo stereotipo del tedesco freddo e ordinato, a capodanno facciano più casino e sporcizia degli italiani. Lo spettacolo pirotecnico è totalmente autogestito (ognuno gira con in mano razzi giganti!) e verso l'una, quando la folla inizia a diradarsi, torniamo al nostro albergo (passando davanti a Sünner chiuso per festa privata e pieno di gente che si beve ettolitri di Kölsch, maledetti!!!!!)


Giovedì 1

E' il giorno che dedichiamo alla visita alla vicina città di Bonn, famosa per essere la città natale di Ludwig Van Beethoven e soprattutto per la sua breve ed improvvisa stagione (1949 - 1990) da capitale della Repubblica Federale Tedesca. Bonn non è lontana da Colonia, pertanto la loro rete di mezzi pubblici è condivisa (in un tripudio di integrazione tariffaria che può lasciare spiazzati ad un primo impatto ma che è invece da apprezzare per comodità e funzionalità, alla faccia di quanto avviene in Italia...). L'unica scomodità è che, come il giorno prima, tutti gli esercizi commerciali sono chiusi, pertanto siamo obbligati ad acquistare i biglietti alle emettitrici in fermata e a bordo tram (altro concetto sconosciuto da noi), peccato che queste accettino solo moneta e quindi dobbiamo faticare non poco per procurarci 12,80 € in monetine! Il tram 16 per Bonn arriva però dopo una lunga, lunghissima attesa alla nostra fermata di Appelhofplatz, e giunge alla stazione centrale di Bonn Thais davanti all'Università di Bonndopo un lungo viaggio (45 minuti) costellato da numerose fermate in ameni villaggi lungo il Reno. In ogni caso, arrivati nella ex-capitale verso ora di pranzo, ci dirigiamo alla Brauhaus Bönnsch, presso la quale avevo prenotato (inutilmente, dato che eravamo quasi gli unici clienti, ma almeno ero sicuro di non trovare chiuso come in tutti i locali di Colonia). La loro birra (la Bönnsch, appunto) fin dal nome scimmiotta le Kölsch di Colonia, anche se non si tratta di una pedissequa imitazione. La birra è chiara, non filtrata, molto beverina e rinfrescante, servita in dei curiosi bicchieri da 20 cl ma, anzichè verticali "ergonomici", con degli incavi per le dita. Il locale è altrettanto bello, con alle pareti numerose foto di celebrità della politica internazionale a ricordo del passato da capitale. Il cibo, che resta nell'ambito tradizione locale, è ben fatto e servito tanto per cambiare in proporzioni titaniche!
Soddisfatti e appesantiti usciamo dal locale e ci dirigiamo verso il centro. La prima tappa è la casa natale di Beethoven, il Münster di Bonnche attualmente ospita un museo dedicato al compositore, il quale però era chiuso. In seguito ci dirigiamo verso l'elegante piazza principale, dominata dal Rathaus, dal quale nel maggio 1949 il primo cancelliere della DFR, Konrad Adenauer (il quale era di Colonia), annunciò la nascita della Germania Ovest. Da qui proseguiamo il nostro cammino verso il fiume Reno, fermandoci in un grande parco lungo il fiume. Purtroppo il tempo non è dei più clementi (freddo e nebbia) e ovunque sono presenti resti dei festeggiamenti della notte. Torniamo verso il centro passando davanti al bellissimo castello, creato come residenza principesca e dopo pochissimi anni utilizzato come università (UGUALE alla "nave"... foto credits: dipartimento di ingegneria elettrica) per concludere la nostra passeggiata nella piazza dell'imponente Münster, dalle forme tardoromaniche inequivocabilmente tendenti al gotico; peraltro l'interno e il bel chiostro sono liberamente visitabili.
Concludiamo così la nostra breve visita a Bonn, peccato non essere riusciti a visitare il lungo rettilineo parallelo al fiume (uscendo dalla città, verso Bad Godesberg) lungo il quale sorsero i principali edifici di ministeri ed ambasciate nel periodo di Bonn capitale (peraltro alcuni ministeri e istituzioni hanno tuttora sede qui). Torniamo alla stazione e stavolta prendiamo un treno, in modo da ridurre i tempi del viaggio, anche se impazzisco per fare il biglietto (le biglietterie emettono solo biglietti per treni "di mercato", quelli per i treni locali vanno fatti alle macchinette che però sembrano accettare solo banconote fior di stampa...)

Riusciti a fare il biglietto torniamo a Colonia, in vicinanza della quale scelgo di scendere alla stazione Sud per recarci da Weissbräu (chiuso il giorno prima). Stavolta lo troviamo aperto e ci accomodiamo all'interno. Le birre prodotte sono una Kölsch, una Schwarz e una Weiss, le quali però a mio avviso sono un po' dimesse e non si distinguono in modo particolare. Il locale comunque è carino, con tavoli di legno e candele. Già che siamo in zona ed è orario riproviamo a passare da Hellers in Roonstrasse, ma è chiuso.

Ripassiamo quindi in albergo e riproviamo per cena a passare da Päffgen, trovandolo ancora chiuso; torniamo quindi verso la Alter Markt e dal momento che l'unico locale aperto nel quale non abbiamo ancora mangiato è Peters decidiamo di andare lì. Le portate sono tradizionali e ben realizzate (anche se un po' meno abbondanti che altrove), in ogni caso il locale è un po' meno tradizionale di Früh (anche se più carino di Sion).


Venerdì 2

E' il giorno dedicato alla visita a Düsseldorf; prendiamo un treno dalla stazione centrale di Colonia che ci porta all'analoga della città capitale del Land del Nordreno-Westfalia, situata pochi chilometri più a nord. Tra le due città vi è una forte rivalità, accentuata dal fatto che nonostante Colonia sfiori il milione di abitanti e sia storicamente e culturalmente più importante, è Düsseldorf la capitale del Land. Quest'ultima, conosciuta come "Scrivania della Ruhr" per la densità di uffici e famosa per la Königsallee, una delle vie dello shopping più esclusive della Germania, per noi birrofili in realtà significa solo una cosa: Alt. La Altbier è, come la Kölsch, un antico stile ancora realizzato ad alta fermentazione; è caratterizzato da un colore ramato e da un aroma molto particolare nel quale risalta l'apporto del malto così come la pungenza del luppolo. Le due birre, così come le due città di provenienza, sono arci-rivali: MAI chiedere una Kölsch a Düsseldorf o una Altbier a Colonia (ho sentito narrare di un Köbes che di fronte a quest'ultima richiesta portò al tavolo un bicchiere impolverato pieno di una bevanda gialla senza schiuma, dal momento che "Altbier" letteralmente significa "birra vecchia"...)

Arrivati a Düsseldorf prendiamo la metropolitana e scendiamo dopo poche fermate in Bolkerstrasse (fermata Heinrich-Heine-Allee), la strada del centro dove si trovano alcuni dei locali nei nostri piani. A pochi metri dall'uscita della metropolitana troviamo subito il Goldenen Kessel, ovvero il locale in centro del produttore Schumacher (no, non c'entra col pilota, anche se comunque è dei dintorni di Colonia). Il locale è abbastanza caratteristico, con i tipici Köbes (ci sono anche a Düsseldorf) e la birra spillata dalla botte. Il primo impatto con la alt è strano: si tratta di un prodotto più complesso delle Kölsch, con una certa maltosità, l'amaro del luppolo ma con tutta una serie di "puzzette" presumibilmente date dalla fermentazione che ne fanno un prodotto più unico che raro (completamente diverso dalle industriali Hannen e Frankenheim che si trovano talvolta in bottiglia anche qui). Sarà strana ma è una birra decisamente nelle mie corde, tantochè nonostante l'orario mattutino me ne bevo tre! Il tipico bicchiere da Altbier è sempre cilindrico ma più largo e basso di quello delle Kölsch, e leggermente più capiente (0,25 L).

Usciamo dal bel locale e percorriamo i... 30 metri a dir tanto che lo separano da Zum Schlüssel! Anche questo locale è tradizionale, con ovviamente la birra a caduta dai barili, anche se risulta leggermente meno accogliente del precedente. Anche la Alt, seppure buonissima, mi entusiasma un pochino meno rispetto a quella di Schumacher, forse anche perchè servitaci ad una temperatura polare! Un po' affaticati dalle 3 birre bevute in precedenza ne prendiamo qui solo una, e continuiamo a passeggiare per il centro pedonale della città. In fondo alla strada, all'angolo con la piccola ma elegante Marktplatz, incontriamo il brewpub Diebels, visitato di recente anche da Davide e Monica Bertinotti (al cui viaggio il nostro si ispira), ma il fatto che si tratti di una catena di brewpub e sapere che da solo produce quattro volte la birra prodotta da tutti gli altri produttori di Düsseldorf messi insieme ci porta a proseguire, conservandoci per gli assaggi in locali verosimilmente più meritevoli. Ci spostiamo quindi nella vicina Burgplatz, una bella spianata lungo il fiume caratterizzata da una piccola torre. Purtroppo il clima non è dei migliori: oltre al prevedibile freddo polare c'è una fitta nebbia, un discreto vento e a tratti nevica... La nostra passeggiata lungo il Reno quindi non si svolge nelle migliori condizioni, anche se comunque risulta piacevole.

Fattasi ora di pranzo, raggiungiamo il locale del produttore forse più famoso della città: Uerige. Il locale è abbastanza grande, e diviso in varie stanze (fortunatamente una delle quali per fumatori e tutte le altre no) anche abbastanza diverse fra loro. Regna un'atmosfera "marziale", data dagli arredi in legno scuro, dalle vetrate a piombo, e dall'autorevolezza dei Köbes. Prendiamo posto davanti ad uno dei banconi (anche qui, ovviamente, birra spillata dalle botti) e ordiniamo il pranzo. Per quanto riguarda il bere, non possiamo astenerci dall'iniziare con la Alt: la trovo ottima, forse un po' meno "puzzettosa" rispetto a quella di Schumacher ma davvero da antologia. In seguito assaggiamo anche la Weizen, molto strana (decisamente aspra) ma gradevole. Per quanto riguarda il cibo prendo una specie di salsicciona contornata da verdure tipo crauti, dall'aspetto apparentemente innocuo ma dalla solita proporzione pantagruelica, mentre Thais, essendo vegetariana, ripiega sul consueto Halven Hahn. Innaffiamo il tutto con ancora un po' di Alt e torniamo nel freddo inverno germanico.

Torniamo verso la Burgplatz dirigendoci verso la parte nord del centro storico, dove è situato il locale dell'ultimo dei quattro produttori tradizionali della città, la Brauerei Im Füchschen (la volpe). Anche questo locale è fedele alla tradizione, con all'ingresso il caratteristico "confessionale" (contenente un impiegato che sostanzialmente tiene d'occhio i conti e le ordinazioni), anche se poi il salone è un unico ambiente abbastanza grosso e frequentato (anche da turisti e famiglie). Anche qui ovviamente prendiamo da bere la locale Alt, che si rivela molto interessante ma più pulita di quanto mi aspettassi (alla luce ad esempio del report di Davide e Monica), e proviamo anche una discreta weiss in bottiglia. Nel frattempo si è fatto metà pomeriggio: torniamo verso la fermata della metro, ma non possiamo rinunciare ad un bicchiere della staffa da Schumacher... Alla fine dei conti è quest'ultima altbier quella che mi ha convinto di più, peccato dover già ripartire dal momento che pare che ci sia una certa variabilità tra diversi fusti di alt anche di uno stesso produttore, e che quindi sia relativamente difficile stilare una "classifica" con un solo assaggio per birrificio. Con metro e treno torniamo quindi a Köln, nella cui stazione compriamo i biglietti per la visita a Münster in programma il giorno successivo: scopriamo quindi che le macchinette, oltre a "parlare" un italiano perfetto, selezionano automaticamente la tariffa più conveniente per la combinazione di viaggi (a/r) desiderata, e che per il nostro caso essa è rappresentata dallo SchönerTagTicket, il quale per 34 euro consente, fino a 5 persone, di viaggiare tutto un giorno su tutti i mezzi pubblici (indipendentemente dalla compagnia, treni di mercato ovviamente esclusi) del NordReno-Westfalia. Incredibile...

Tornati a Colonia, trovandoci già in centro, decidiamo di visitare quei locali che nei giorni precedenti avevamo, per il nostro disappunto, trovato chiusi. Ci rechiamo quindi per prima cosa alla Brauerei Pfaffen, creata pochi anni fa da un membro "scissionista" della famiglia Päffgen, e la cui birra è disponibile solo al proprio locale. Il brewpub, anche se di recente fattura, è molto bello, con arredi in legno chiaro, vetrate artistiche e dei curiosi tavolini "antropomorfi" (vedere poi nelle foto). La Kölsch però non ci convince: nonostante sia servita in bellissimi biccheri con disegni (soggetti vari) serigrafati, ci appare piuttosto dimessa e molto acquosa, e anche il colore è stranamente più scuro di quello solito.

Usciamo e percorriamo i pochissimi metri che separano Paffgen da Sünner, che ci aveva beffato nei due giorni precedenti. Stavolta fortunatamente il locale è aperto ed è anche praticamente vuoto, tantoche ci accomodiamo nella piccolissima sala bar, mentre il resto del locale (abbastanza piccino, ma come al solito molto bello) è strutturato su due piani. La Kölsch qui servita invece è particolarmente buona, abbastanza semplice ma molto equilibrata, gradevolmente amarognola e molto dissetante. La velocità con cui vengono riempiti i bicchieri è impressionante, tantochè siamo costretti a berne qualcuna più del previsto perchè già servitaci prima ancora di finire quella precedente... Beh poco male! Abbastanza soddisfatti usciamo e torniamo verso l'albergo, dove, distrutti da una giornata abbastanza intensa e densa di (ottime) bevute, collassiamo con l'intento di svegliarci per ora di cena, ma finiamo per dormire fino alle undici...

Il nostro tavolo da PäffgenQuando ci svegliamo però ho una discreta fame, oltre a voglia di bermi ancora un po' di Kölsch: spingo allora per andare, finalmente, dal vicino Päffgen, che stavolta fortunatamente è aperto. Il locale, anche se risale agli anni '50, sembra proprio il più tradizionale e "antico" di quelli finora incontrati. L'ingresso sulla strada è in legno scuro, e superata la consueta doppia porta (anzi, porta + tenda) ci si trova davanti subito ad un corridoio con sulla sinistra le botti dalle quali viene spillata Kölsch a ripetizione, mentre la sala principale è sulla destra. C'è abbastanza affollamento e quindi ci sediamo attorno ad una delle botti usate come tavolini proprio davanti alla zona di spillatura. La birra non delude le aspettative: è davvero buona, dal carattere a mio avviso più sincero e meno fine rispetto alle altre produzioni, un esempio perfetto dello stile tradizionale, da bere a nastro... Da mangiare vado sul leggero, prendendomi un Körlche Kaviar fritto, praticamente un sanguinaccio croccante... buono! La sortita in extremis ci lascia veramente soddisfatti, e stavolta possiamo tornare davvero a riposarci dopo la giornata impegnativa.


Sabato 3

Il Prinzipalmarkt di MünsterAnche in questo giorno è in programma una gita, come già detto in precedenza oggi è la volta di Münster, città della Westfalia nella quale fu firmato il famoso trattato che pose fine alla guerra dei trent'anni. Münster presenta un bel centro storico (in gran parte fedele ricostruzione postbellica) e un imponente duomo tardoromanico, ma soprattutto la birreria Pinkus Müller, ultima rimasta di una un tempo fiorente attività brassicola, e unico produttore ancora a portare avanti il tradizionale stile delle Altbier di Münster, simili a quelle di Düsseldorf ma acidule. Dopo due ore di viaggio in treno attraverso un paesaggio collinare e solo a tratti urbanizzato (caratteristico il passaggio da Wuppertal, con l'incredibile monorotaia sospesa che attraversa la città) giungiamo quindi a destinazione, recandoci immediamente verso il centro. Ci rendiamo subito conto di perchè un'altra caratteristica famosa della città siano le biciclette. Passiamo dal Prinzipalmarkt, elegante viale/piazza porticata, e dalla Domplatz, dove attorno all'imponente Duomo si sta svolgendo il mercato.

Continuiamo verso l'angolo nord-ovest del centro storico per raggiungere la nostra destinazione, ovvero la birreria Pinkus Müller.L'interno della birreria Pinkus Müller Il locale è un vero gioiello, tutto in legno con suppellettili di ogni sorta, gestito amorevolmente dalla famiglia Müller, probabilmente il più bello di tutto il viaggio! Il menu comprende numerosi piatti della tradizione, tutti di eccellente fattura; le birre prodotte sono numerose e non riusciamo ad assaggiarle tutte. Iniziamo ovviamente dalla Alt, la quale è davvero spiazzante: se mantiene qualche caratteristica gustativa in comune con quelle di Düsseldorf queste sono da trovarsi nel dualismo malto-amaro, ma il resto, a partire dal colore più chiaro, è storia a se: a farla da padrone sono "puzzette" di ogni tipo, che terminano con un lattico evidente ma non invadente, che pulisce il palato e invita ad un nuovo bicchiere. Insomma, una birra incredibile ed eccezionale, della quale sento molto la mancanza! Anche le altre birre provate sono eccellenti, in particolare la Classic e la Special (ovviamente tralasciamo le varie Leicht, Alcoholfrei...) Il tempo purtroppo vola via e dobbiamo andare, ma non prima di esserci gustati delle buonissime frittelle di mele con gelato alla cannella! Torniamo nella gelida Münster (peraltro la birreria è il posto più a nord dove sia mai stato!) promettendoci di tornare prima o poi in quello che è sicuramente uno dei locali più belli, sia come estetica ed atmosfera, sia come cibo e birra proposti, che abbia mai visitato. Percorriamo un "giro lungo" per tornare alla stazione, visitando l'interno del Duomo e la zona attorno alla Lambertkirche, dopodichè ci tocca salutare Münster: è stata una breve visita (poco più di quattro ore) ma è stata sicuramente soddisfacente!

io da BraustelleTornati a Köln decidiamo di sfruttare a fondo il nostro SchonerTagTicket, andando in metro dalla stazione all'albergo (una fermata...) e tornando a cena da Braustelle (tra l'altro siamo stati testimoni di un aumento tariffario, col biglietto singolo che il 1° gennaio è passato da 2,30 a 2,40 euro... Tantissimo se confrontato ai nostri, ma la qualità del servizio è proporzionale. Il costo della vita comunque è generalmente ai nostri livelli, anzi per quanto riguarda il mangiare fuori è decisamente più basso...) Qui cerchiamo di decifrare il menu più a fondo dell'altra volta, e io opto per un (gigantico) Leberkäse. Anche stavolta, e non potrebbe essere altrimenti, Helios come se piovesse, e proviamo le altre due birre in bottiglia (Schwarz Sieben e Helios Tripelbock, indovinate gli stili), buone ma la Helios "noramle" resta sempre meglio. Di nuovo riempitici all'inverosimile salutiamo il bellissimo (ma -ahinoi- fumosissimo) Braustelle e riprendiamo la metropolitana.

L'interno di HellersVoglio andare da Hellers, che finalmente troviamo aperto. Il locale si trova nella zona della Barbarossaplatz, non centralissima ma estremamente frequentata la sera, specialmente da giovani. Anche per questo il locale è decisamente più moderno e meno orientato alla tradizione rispetto agli altri, anche se comunque rimane abbastanza tranquillo (tenendo conto che si trova pure ai margini della zona gay..!) Assaggiamo la discreta Kölsch e la rara Wiess (non Weiss!), ovvero la Kölsch non sottoposta a filtrazione, interessante ma non proprio nei miei gusti. Purtroppo è veramente tardi e siamo parecchio stanchi, quindi non riesco a dire di più sulla birra e sul locale, dal momento che appena terminati gli assaggi ritorniamo in albergo (sempre col tram-metro, dal momento che lo SchonerTagTicket è valido fino alle 3 del mattino del giorno seguente...) per il meritato riposo.


Domenica 4

Dopo tre giorni di sveglia al mattino decidiamo di riposarci dormendo fino a quasi ora di pranzo. Finalmente Malzmühle riapre dalle ferie, ed è lì che ci rechiamo per pranzo. Come già detto il locale si trova all'estremità sud della Heumarkt, separata dal resto della piazza da uno stradone e dai binari del tram (il cui attraversamento è comunque agevole grazie ad un sottopassaggio, chi sulla Good Beer Guide Germany ha messo in guardia circa la pericolosità per i pedoni della zona evidentemente non è mai stato in Italia...) Entriamo dalla porta girevole (seguita dall'immancabile tenda di velluto) e entriamo nella sala, più illuminata rispetto alla media degli altri locali, più "legnosi". Trovo la Kölsch (chiamata "Mühlen Kölsch") molto particolare, più acquosa e meno pungente rispetto alla media, ma comunque tra le migliori della città! Da mangiare prendiamo i soliti piatti enormi con un po' di tutto (patate, speck, spätzli, polpettone, funghi, insalata, cipolle, ecc...), molto buoni anche qui. Non oso però provare la "Afri Cola", anche perchè costa più della birra...

Il museo del cioccolato e il SeverinsbrückeDopo il lauto pranzo proseguiamo brevemente verso sud per raggiungere il famoso Imhoff-Stollwerck Museum, ovvero il famoso museo del cioccolato. Esso è situato all'estremità di una lingua di terra sul Reno, dove un tempo si svolgevano operazioni portuali, ed ha una forma che vagamente ricorda quella della prua di una nave. Dopo vari passaggi di proprietà è oggi controllato dalla Lindt. La struttura si articola su tre piani: nel primo, tramite installazioni "interattive" che fanno la gioia dei tanti (troppi) bambini presenti, si illustrano le varie fasi di lavorazione a partire dalla coltivazione del cacao fino al confezionamento, nell'ampio salone a "prua" si mette in pratica quanto visto, dal momento che è presente un impianto "pilota" perfettamente funzionante (gli assaggi non è che siano eccessivi però...); nel secondo si approfondisce la storia del cioccolato e del suo utilizzo, attraverso anche reperti storici; mentre nell'ultimo è trattata la storia contemporanea del cioccolato con tutto ciò che ci gira attorno (pubblicità, packaging, ecc.). Alla fine si viene riportati al piano terra dove, oltre ad una "serra" che riproduce l'ambiente naturale della pianta di cacao (un'umidità mostruosa...) vi è ovviamente un ampio negozio con prodotti di ogni marca (non solo Lindt), nel quale tra le altre cose trovo una birra al cioccolato fatta dal belga Strubbe...

Usciamo dal museo e dopo un paio di foto in "notturna" lungo il fiume torniamo verso il centro. Passiamo per caso davanti al Bier Museum, un pub recensito anche sulla GBG: non possiamo non entrare... L'interno è davvero buio e fumoso; sono presenti numerose spine, tra le quali si annuncia una berliner weisse, ma alla mia richiesta viene risposto che non c'è (?) optiamo allora per una coppia di Schlenkerla Märzen.

Passiamo di nuovo dal Salzgasse e facciamo un nuovo assaggio da Sünner e da Pfaffen, per "ripassare" le birre che avevamo bevuto solo dopo l'impegnativa trasferta di Düsseldorf. I giudizi sulle birre però sono i medesimi: dimesso Pfaffen, semplice ma efficace Sünner.

L'interno di PäffgenTorniamo in albergo e usciamo subito per la cena: anche qui si tratta di un "ripasso" di un locale visto più in fretta di quanto meriti, ovvero Päffgen. Anche qui si conferma il giudizio sulla Kölsch dell'altra sera, ovvero strepitosa. Da mangiare prendo finalmente una "pfannkuchen", ovvero un incrocio tra una frittata e una crêpe, allo speck, molto gustosa. Terminiamo la serata a suon di Kölsch e torniamo in albergo, per quella che sarà la nostra ultima notte a Colonia...


Lunedì 5

Ci svegliamo, effettuiamo il check-out all'albergo e uscendo troviamo la città coperta da una spessa coltre di neve caduta durante la notte. Facciamo un giro "riassuntivo" del centro, ripassando dal Dom per cercare effettivamente le spoglie dei Magi che il primo giorno non avevo trovato... Sono in un sarcofago dorato a forma di basilica dietro all'altare, al quale non si riesce più di tanto ad avvicinarsi (io pensavo fossero nel presepe... Sai che figata, il presepe coi Re Magi veri!) Scarpinando nella neve andiamo per pranzo da Schreckenskammer, davanti alla chiesa di St. Ursula, non lontano dal Dom ma un po' fuori dal solito giro dei locali. La Kölsch qui servita viene prodotta da Dom (la cui birreria, non visitata, si trova a sud del centro) appositamente per il locale, nonostante questo (Dom è un po' grosso, una sua pubblicità enorme campeggia pure all'interno della Hbf) è buona, pulita e amarognola come lo stile comanda. Resta il rammarico per non aver potuto effettuare il confronto diretto con la Dom "ufficiale". Il locale è deserto, e il Köbes non se la sente quindi di fare lo scherzoso... Il cibo è buono e anche a buon mercato: per soli 6 euro prendo un piatto di "frikadellen", una specie di polpette ovviamente accompagnate dal solito mix (insalata, patate, uovo, cipolla, ecc.) e addirittura precedute da una zuppetta di verdure.

Usciamo e facciamo un giro per il centro sommerso dalla neve, avventurandoci nella zona compresa tra il Dom e il Reno (dove sono presenti vari musei) e facendo avanti e indietro sull'Hohenzollernbrücke, che è un ponte ferroviario ma con due passerelle pedonali ai lati. Dall'altro lato del fiume si gode della classica vista da cartolina, con le arcate in ferro del ponte e l'abside e le torri del Dom.

Malzmühle, internoA poche ore dalla nostra partenza, decido che vorrei almeno assaggiare una volta le kölsch prodotte da Reissdorf e Dom, se non altro per dovere di cronaca. Ci mettiamo alla loro ricerca nella zona dell'Heumarkt, ma non riusciamo a trovare locali aperti che le servissero, che non fossero ristoranti; il "brand" più presente nei bar della città è in effetti Gaffel. Raggiungiamo l'estremità sud della piazza e non possiamo rinunciare quindi ad un'ulteriore visita dal mitico Malzmühle, bevendoci la sua ottima Kölsch in compagnia di un bizzarro soggetto in costume da giullare di corte.

Io da Früh, ultima foto da noi scattata a Köln...Avendo il treno alle 20, decidiamo di cenare non più tardi delle 18.30: per chiudere il cerchio e finire come avevamo iniziato torniamo ancora una volta da Früh, dove per finire in leggerezza, oltre ad abbondante Kölsch ci prendiamo due bei piattoni con formaggi impanati, prezzemolo fritto, patate, insalata, carne, cipolle, etc... (non eravamo comunque gli unici a mangiare -anche così tanto- a quell'ora!) Si conclude pertanto così la nostra permanenza a Colonia e dintorni: torniamo in albergo a recuperare i bagagli e ci rechiamo in stazione... dove per finire in bellezza la DB decide di distruggere lo stereotipo della puntualità e dell'efficienza tedesca, con OGNI treno in transito da Köln in ritardo di mezz'ora o più, e il nostro addirittura per lungo tempo "missing in action", o con notizie sui minuti di ritardo del tutto inattendibili. Va detto che, nonostante la situazione del tutto eccezionale e fuori controllo, non abbiamo assistito a scene di panico o isteria, ma solo a pazienti attese. Dopo 90 minuti di nulla, senza alcun annuncio, il nostro treno si presenta al binario come se nulla fosse. Stavolta il nostro viaggio è veramente concluso, dopo la notte nelle lussuosissime cabine CityNightLine arriviamo a Milano C.le (recuperando tutto il ritardo, il che ha voluto dire un'ora e mezza di sonno in meno...) dove prendiamo i rispettivi treni che ci avrebbero portato a casa.

Siamo quindi giunti alla fine di questo report, la cui gestazione è stata estremamente lunga e faticosa. Spero ne sia valsa la pena, il viaggio (a parte lo scoramento iniziale dovuto agli innumerevoli locali chiusi) è stato certamente un successo, mi auguro che possa davvero essere di aiuto ad altri pazzi come noi che volessero visitare Köln e dintorni, una meta assolutamente irrinunciabile per ogni appassionato di birra che si rispetti, un viaggio in grado di far aprire gli occhi e di far uscire i beer-lover dai soliti schemi belgofili, insegnando che la Germania non è solo Lager in abbondanti Mass!


Indirizzi, orari di apertura e POI dei locali citati: (torna su)

Köln
Früh am Dom
Am Hof 12-14
T. +4902212613211
Sito web
Lun-Dom 08:00-01:00
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Brauhaus Sion
Unter Taschenmacher 5
T. +4902212578540
Sito Web
Ven-Sab 10:00-01:00;
Dom-Gio 10:00-00:30
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Peters Brauhaus
Mühlengasse 1
T. +4902212573950
Sito web
Lun-Dom 11:00-00:30
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Braustelle
Christianstrasse 2
T. +4902212856932
Sito web
Lun-Sab 18:00-01:00;
Chiuso Dom
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Gaffel-Haus
Alter Markt 20-22
T. +4902212577692
Sito web
Lun-Dom 11:00-01:00
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Weissbräu
Am Weidenbach 24
T. +490221231823
Sito web
Lun-Dom 11:00-01:00
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Pfaffen
Heumarkt 62
T. +4902212577765
Sito web
Mar-Dom 12:00-24:00;
Chiuso Lun
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Sünner im Walfisch
Salzgasse 13
T. +4902212577879
Sito web
Lun-Gio 17:00-01:00;
Ven 12:00-02:00;
Sab-Dom 11:00-02:00
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Päffgen
Friesenstrasse 64-66
T. +4902212577765
Sito web
Mar-Dom 10:00-24:00;
Chiuso Lun
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Hellers Brauhaus
Roonstrasse 33
T. +490221242545
Sito web
Lun-Gio 18:00-01:00;
Ven-Sab 18:00-03:00;
Chiuso Dom e Festivi
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Malzmühle
Heumarkt 6
T. +490221210117
Sito web
Lun-Sab 10:00-24:00;
Dom 11:00-23:00
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Schreckenskammer
Ursulagartenstrasse 11-15
T. +490221132581
Sito web
Lun-Ven 11:00-13:45, 16:30-22:30;
Sab 11:00-14:00;
Chiuso Dom e Festivi
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Düsseldorf
Im Goldener Kessel (Schumacher)
Bolkerstrasse 44
T. +490211326007
Sito web
Lun-Dom 10:00-24:00
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Zum Schlüssel
Bolkerstrasse 41-47
T. +4902118289550
Sito web
Dom-Gio 10:00-24:00;
Ven-Sab 10:00-01:00
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Uerige
Bergerstrasse 1
T. +490211866990
Sito web
Lun-Dom 10:00-24:00
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Im Füchschen
Ratinger Strasse 28
T. +490211867960
Sito web
Dom-Gio 09:00-24:00;
Ven-Sab 09:00-01:00
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Bonn, Münster
Brauhaus Bönnsch
Sterntorbrücke 4, Bonn
T. +490228650610
Sito web
Lun-Gio 11:00-01:00;
Ven-Sab 11:00-03:00;
Dom e Festivi 12:00-24:00
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Pinkus Müller
Kreuzstrasse 4-10, Münster
T. +49025145151
Sito web
Lun-Sab 11:30-24:00;
Chiuso Dom e Festivi
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